Nota introduttiva

[…]

I. Selezione del lemmario. La nostra scelta è stata guidata da un criterio duplice: consistenza storica obiettiva dei 'soggetti' (nella cultura d'Italia, per i secoli compresi fra il regno di Teodorico [493-526] e i giorni nostri), e loro specifica rilevanza nel tessuto espositivo e argomentativo dei saggi che hanno costituito la Letteratura italiana. L'Indice riflette perciò quella vera e propria estensione del campo scientifico 'letteratura italiana', di là dai suoi confini tradizionali, che quest' opera ha per la prima volta sistematicamente realizzato. Insieme con gli autori di testi in senso stretto 'letterari', il lemmario comprende infatti: storici e critici della letteratura italiana; scrittori di erudizione, di storia e di filosofia, trattatisti e critici di varie arti e discipline; giornalisti e altri addetti all' organizzazione della cultura e della comunicazione; autori di testi paraletterari, figure legate alla letteratura non scritta (come giullari, cantastorie, attori); copisti, tipografi, editori, bibliofili. Il lemmario è completato da: documenti di lingua; opere anonime; canzonieri e altre raccolte; Accademie, Biblioteche e diverse istituzioni di cultura; periodici letterari e culturali (esclusi, in linea di massima, settimanali d'informazione e quotidiani). Per quanto riguarda i critici contemporanei, il mero rinvio bibliografico non dà occasione a lemma.

2. Forma dei lemmi. Autori: vanno ricercati, normalmente, a partire dal cognome (Manzoni, Alessandro), ovvero dal soprannome (pseudonimo, nome umanistico, in religione, ecc.) codificato (Collodi, Carlo, pseud. di Carlo Lorenzini).
Per gli autori più antichi si preferisce la sequenza nome + patronimico (Chiaro Davanzati), nome + toponimico (Bonvesin da la Riva), nome + soprannome (Paolo dell' Abaco).
Opere anonime: dalla prima parola del titolo o dell' incipit, esclusi gli articoli. Periodici: dalla prima parola della testata, esclusi gli articoli.
Accademie: dal sostantivo caratterizzante (Acuti, Accademia degli); negli altri casi, sotto Accademia (Accademia Aldina).
Biblioteche: sotto Biblioteca ecc.
La consultazione è, in ogni modo, facilitata con numerosi lemmi di rinvio (Abbracciavacca, Meo --> Meo Abbracciavacca).

3. Ordine alfabetico. Se il lemma (in neretto) è internamente diviso da virgola, l'ordine alfabetico considera, in prima istanza, i soli elementi a sinistra della virgola (il primo termine, e poi ciascuno degli altri separatamente: Ca' lena, Giovanni Maria precede Cabassi, Eustachio); in casi di identità, gli elementi a destra. Gli elementi aggiuntivi (in chiaro) non si considerano; lemmi (in neretto) identici sono ordinati secondo cronologia.
Le preposizioni e gli articoli che fanno parte di cognomi, titoli, testate, denominazioni, si considerano unite alla parola seguente (Dalla Corgna precede Dal Pane). I lemmi formati con nome + patronimico, nome + toponimico, e simili, sono invece ordinati tenendo conto dei soli elementi contraddistinti con maiuscola (Andrea di Giusto precede Andrea da Grosseto).
Ai fini dell'ordine alfabetico, le lettere i e j, in qualunque sede, sono considerate equivalenti.
Nei lemmi, nomi propri e titoli volgari sono forniti, di solito, in grafia modernizzata (Istoria non Historia).

4. Le schede bio-bibliografiche. Ogni lemma è corredato di una essenziale scheda bio-bibliografica. Gli estremi biografici di ciascun autore sono indicati, di regola, nell'intestazione fra parentesi tonde.
Dati incompleti:
(sec. XIV) = vissuto nel Trecento
(Firenze sec. XIV) = attivo a Firenze nel Trecento
(Genova sec. XVI - Roma 1624) = nato a Genova nel Cinquecento, morto a Roma nel 1624
(m. Firenze 1348) = data o luogo di nascita non conosciuti (cfr. testo della scheda), morto a Firenze nel 1348
(m. 1348) = morto nel 1348, in luogo non conosciuto
(m. 1521/35) = morto fra il 1521 e il 1535 in luogo non conosciuto
(1485-1521) = luoghi di nascita e morte non conosciuti.
Le indicazioni geografiche sono riferite al presente (es.: Nizza [Francia]).
Nel testo della scheda: sono indicate eventuali varianti del nome o del cognome, pseudonimi, ecc.; dopo un titolo, la sola data fra parentesi tonde indica l'anno di composizione; sono forniti i dati tipografici delle editiones principes, o di edizioni altrimenti significative; edizioni complessive, critiche e d'uso sono elencate in bibliografia, dopo il segno D. Le indicazioni relative ai codici sono date in forma completa (es.: Firenze, Bibl. Nazionale Centrale, Banco Rari 217); nel caso dei mss. Ambrosiani, Braidensi, Casanatensi, Corsiniani, Estensi, Laurenziani, Marciani, Riccardiani, Trivulziani e Vaticani la localizzazione, di solito omessa, può essere recuperata nena scheda specifica dedicata alla Biblioteca.
Sono segnalati con asterischi i rinvii ad altre schede, contenenti informazioni integrative (anche di tipo bibliografico).
La bibliografia comprende, per autori e opere anonime, le edizioni di testi; per le Biblioteche: cataloghi a stampa; per tipografi e editori: annali e cataloghi storici; per le riviste; anastatiche, antologie, indici.
Nei dati bibliografici, l'ibid. sostituisce editore e luogo; in relazione a riviste e manoscritti: tutti gli elementi invariati.

5. Gli indici analitici. I rinvii si riferiscono alle pagine; il numero del volume è indicato sempre in esponente (i tre voll. di Storia e geografia sono indicati come voll. 7, 8 e 9; sono divisi in tomi i voll. 3 [t. I: pp. 1-620; t. II: pp. 623-1159] e 8 [t. I: pp. 1-741; t. II: pp. 745-1292]). I rinvii sono di tre tipi: rinvio a trattazione generale (numeri in neretto); rinvio analitico, con indicazione dei contenuti; rinvio generico. Illustrazioni: numero di tavola, numero del volume (e del tomo) in esponente (es.: ill. 41802).